Enrico Baj, Dama, acquaforte a colori, 35x50 cm (lastra 21x16,5 cm), 1972
Una delle celebri dame di Enrico Baj, figurina divertente che cela sarcastico impegno sociale. Pubblicata su Baj. Catalogo generale delle stampe originali, Ed Electa, p.115, n. 363. Opera firmata in basso a destra e numerata 14/90 in basso a sinistra.
Il soggetto raffigurato è una dama e fa parte di una grossa produzione dell'artista intento allo studio di soggeti come dame e cavalieri. L'allusione ironica a queste figure è evidente. Erede dello spirito surreal-dadaista, sperimentatore di tecniche e soluzioni stilistiche inedite, Baj tratta il soggetto come fosse un mostro, una piccola parte della nostra società impersonificata da questa immagine del sapore kitsch. Le sue opere sono sempre metafore critiche per rappresentare ciò che sente in una maniera tanto estraniante quanto diretta nei significati. Nello stesso anno infatti l'artista era impegnato nella realizzazione di una delle sue opere più importanti e controverse: I funerali dell'anarchico Pinelli.
I personaggi di Baj, realizzati attraverso collages e assemblages polimaterici avvalendosi dei materiali più diversi, come stoffe, tappezzerie e fodere di materassi, medaglie e frammenti metallici, specchi e vetri colorati, protagonisti delle sue opere, agiscono secondo l'artista per rappresentare, come singoli, i caratteri generali della comunità alla quale appartiene in quanto integrato. Questo tipo di visione ironica/satirica che mostra uno spirito dissacrante, implica "un pubblico capace di comprendere che la violenza... non è tanto un attacco alla società virtuosa da parte di un singolo malvagio, quanto un sintomo di depravazione della società stessa". (Baj. Catalogo generale delle stampe originali, Ed Electa, p.7)