Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Oliviero Pistoletto è uno dei più importanti artisti contemporanei ancora viventi in Italia, pittore e scultore italiano, interprete e conoscitore del radicale rinnovamento del linguaggio artistico operato in senso non solo estetico ma anche sociale. E' stato protagonista dell’Arte Povera in Italia, movimento d'arte sostenuto dallo storico dell’arte Germano Celant che con un suo articolo su “Flash Art” lanciò tredici aspiranti artisti, tutti accomunati da un linguaggio comune: l’uso di materiali “poveri” come terra, legno, scarti industriali, ferro, stracci per la realizzazione delle loro opere.

Pistoletto nasce a Biella, il 25 Giugno 1933. La sua formazione artistica avviene a Torino, nello studio del padre, pittore e restauratore, dove inizia a lavorare a soli 14 anni. In seguito verso il 1953 frequenta la scuola di grafica pubblicitaria diretta da Armando Testa, iniziando a collaborare con lui; si può affermare infatti che le sue prime ricerche artistiche vennero influenzate anche dalla pubblicità. Frequentando i luoghi espositivi più in voga a Torino, come la galleria di Luciano Pistoi, o il Museo Civico, dove il critico d’arte Luigi Carluccio aveva curato diverse mostre in cui il tema principale era il confronto tra arte francese e arte italiana, o ancora le opere di Lucio Fontana lo portano ad una riflessione sull’arte contemporanea.

Negli anni cinquanta inizia la sua attività creativa nel campo della pittura che si esprime attraverso numerosi autoritratti, su tele preparate con imprimitura metallica e successivamente su superfici di acciaio lucidato a specchio. Nel 1955 espone la sua prima opera, un autoritratto, al circolo degli artisti di Torino.Poco dopo la metà degli anni cinquanta inizia ad esporre i primi veri risultati della sua ricerca sull’autoritratto, che caratterizza appunto tutta la sua prima produzione pittorica; nel 1958 viene premiato a Milano ricevendo il premio di San Fedele, mentre nel 1960 avviene la sua prima mostra personale alla galleria Galatea di Torino.

Ma sono “i Quadri specchianti”, che includono direttamente nell’opera la presenza fisica dello spettatore, esposti per la prima volta nel Marzo del 1962 alla Galleria Galatea, a renderlo famoso in tutto il mondo, portandolo a grandi successi nazionali ed internazionali, con mostre personali in musei e gallerie prestigiose in tutta Europa e Stati Uniti, partecipando anche alle più importanti manifestazioni artistiche dedicate alla Pop Art e al Noveau Realisme. La serie dei quadri specchianti costituirà la base di tutta la sua successiva produzione artistica e,soprattutto, tutta la sua riflessione teorica.

Altre sue opere che meritano di essere citate sono: Venere degli stracci, del 1967,Orchestra di stracci, i Plexiglass (1964) e gli Oggetti in meno (1965-66). Tra il 1975 e il 1976 realizza a Torino un ciclo di dodici mostre; mentre dal 1985 al 1989 crea la serie chiamata volumiscuri”. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce una laurea ad honoris causa, mentre nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize of Art per la sua carriera costantemente creativa, attiva e prolifica, ma soprattutto come educatore. Nel 2010 Pistoletto pubblica un saggio Il Terzo Paradiso. I lavori di Pistoletto sono caratterizzati da una sperimentazione senza fine, e dalla progressiva integrazione dello spettatore e dello spazio-tempo nella realtà dell’opera, prima attraverso le superfici riflettenti e poi nel confronto con il reale.

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