Tano Festa
Tano Festa nasce a Roma il 2 novembre del 1938. E’ il padre, Vincenzo Festa, ad incoraggiare Tano fin da bambino a dipingere e lo stesso artista dichiara di aver iniziato in maniera ufficiale proprio in questo periodo. E’ fratello di un altro artista, di nome Francesco Lo Savio, che si è suicidato giovanissimo, questo ha influito molto sull’arte di Tano. Artista, pittore e fotografo dalla vita intensa, è stato uno degli artisti italiani più vicini alla Pop Art. Diventa amico di diversi artisti romani riuniti sotto il nome del gruppo della Scuola di Piazza del Popolo, tra cui troviamo anche Mario Schifano.
In modo abbastanza celere riesce a raggiungere una certa fama che lo porta a partecipare ad importanti mostre e anche a collaborare con le principali gallerie di Roma. Festa espone i suoi primi lavori per la prima volta nel 1958 alla Mostra di Pittura per il Premio Cinecittà, organizzata dal Partito Comunista Italiano. L’anno dopo invece instaura una collaborazione con la galleria La Salita a Roma, dove poi nel 1961 allestisce la sua prima mostra personale.
Nello stesso anno partecipa anche al XII Premio Lissone. La sua fortuna critica inizia a crescere, anche se il rapporto con la essa è decisamente instabile per Festa; perché per alcuni periodi vennero scelti e quotati altri artisti lasciandolo in disparte, e questo influisce anche sulla sua arte.
Ma negli anni Ottanta alcune innovazioni apportate nella sua produzione pittorica destarono nuovamente l’interesse nei suoi confronti. Nel 1962 stabilisce una nuova collaborazione con la galleria La Tartaruga, e tra le sue sale Festa conobbe Giorgio Franchetti, che diventa il suo principale collezionista e sostenitore. Le prime opere di Tano Festa sono state realizzate all’incirca verso la fine degli anni 50 del Novecento, influenzate dal surrealismo, nel 1960 invece compaiono già i suoi classici dipinti monocromi.
In queste serie la tela viene cosparsa da strisce di carta, imbevute dello stesso colore dello sfondo. In Festa possiamo osservare l’uso frequente del colore rosso, ma di un tono che risulta simile a quello del sangue. Dopo all'incirca un anno Festa sostituisce le strisce di carta con bastoncini di legno e utilizza vernici. Queste opere vengono presentate nella prima mostra personale di Festa del 1961. Nel 1962 compaiono per la prima volta dei veri “oggetti”, ovvero finestre, porte, armadi e in generale mobilio, che vengono disegnati dall’artista e fatti produrre da un falegname.
La particolarità di questi arredi è che risultano privi di maniglie e serrature, diventando così inesplorabili, perdendo così la loro funzione per trasformarsi in arte. Citiamo qui le opere più importanti di questa serie: La finestra rossa e nera e Stanza rossa, e Persiana. Sempre negli anni sessanta del Novecento Festa inizia a proporre il tema della lapide, realizza le prime opere dove menziona grandi capolavori del passato, in modo particolare Michelangelo Buonarroti. Citiamo qui la sua opera: La Creazione dell’Uomo (1964), realizzata in due versioni. Crea anche altre versioni in cui poi il volto dell’Adamo è reso con colori molto accesi che ricordano in linea di massima i lavori di Andy Wharol.
Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento, nel riproporre le citazioni delle opere del passato Festa si cimenta in una nuova tecnica, dove le figure sono sempre proiettate sulla tela, ma vengono poi riprodotte in modo frammentato andando a perdere sempre di più il legame con l’opera originaria. Un esempio di questa collezione è l’opera dedicata alla Cappella Sistina, dove troviamo un frammento dell’albero del Peccato originale collocato all’interno di inquadrature prospettiche delineate con il gessetto, così da eliminare anche ogni riferimento spaziale. Dopo i suoi tanti viaggi in tutto il mondo e dopo aver preso parte a svariate mostre sia in Italia che all’estero, Festa purtroppo muore giovane, il 9 Gennaio del 1988,all’età di 49 anni.