Maria Chiara Signorini
Artista nata e cresciuta a Milano, sin da bambina scrive, recita, danza, disegna. Per gioco: con la solennità e l’impegno che ogni bimbo mette nel giocare.
Ben presto scopre la passione per la ricerca interiore, per l’indagine sulla psiche umana, che negli anni sonda e investiga senza tregua, attraverso un profondo lavoro su di sé, veicolato dall’arte del teatro e della scrittura, fino a fare di queste discipline, strumenti del mestiere quotidiano nella professione di cura che pratica come Counselor, Teatroterapeuta e Consulente in Scrittura Autobiografica.
Attrice e scrittrice, si apre in tempi più recenti alla sperimentazione nell’arte visiva, che esplora sull’onda di un impulso quasi improvviso, ma travolgente, con la tecnica del collage o fotomontaggio sulla scia del Dadaismo berlinese degli inizi del XX Secolo. Come una bambina d’altri tempi, ritaglia figure da antiche e logore riviste per creare il suo personale mondo interiore, brulicante, barocco. Plasma così paesaggi surreali, costellati da un linguaggio poetico, che traccia con lettere corsive, quasi una calligrafia infantile, ludica.
Dice la Signorini :
“La pratica del collage mi è piombata tra le dita come un dono per superare un profondo dolore”
Un taccuino personale su cui annota immagini e parole di una psiche collettiva. Dalle sue opere emerge pertanto la cultura della società di massa, con i suoi elementi materiali e i desideri di vie di fuga verso il fantastico, l’esotico, la meraviglia. Appunti per creare una futura wunderkammer, una stanza delle meraviglie per la mente. L’invito è quello di fermarsi in queste stanze delle meraviglie per la mente, per raggiungere e dialogare con chi sa come l'amore possa generare equilibrio e felicità.
La ricerca artistica di quest’artista indaga l'uomo e la sua relazione con se stesso, con l’altro, con la natura, con l’oltre.E poiché l’arte, prima di tutto è per quest’artista un atto d’amore verso se stessa, l’amore in ogni sua forma, manifestazione e direzione è ciò a cui, nelle sue opere, dà forma. L'amore può generare un virale modo di vivere, grazie al quale ciascuno può “contaminare” positivamente gli altri in un reciproco e costante ri-conoscimento.