Filippo de Pisis
Filippo de Pisis, nato con il nome di Luigi Filippo Tibertelli a Ferrara l'11 maggio 1896, è stato un pittore e scrittore italiano noto soprattutto per il suo stile visionario e surreale. Cresciuto in una famiglia aristocratica, de Pisis ha manifestato precocemente il suo talento artistico, frequentando l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Durante la sua giovinezza, ha viaggiato molto in Europa, sviluppando una profonda ammirazione per l'arte francese e in particolare per il movimento surrealista. De Pisis è noto per i suoi dipinti che mescolano elementi realisti con immagini oniriche e surreali. Le sue opere spesso presentano paesaggi urbani e interni domestici, caratterizzati da una atmosfera malinconica e misteriosa. La sua tavolozza vibrante e i suoi tocchi delicati conferiscono ai suoi dipinti un senso di nostalgia e intimità.
Dal 1925 de Pisis si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con importanti artisti e intellettuali dell'epoca, tra cui Edouard Manet, Camille Corot, Henri Matisse e i Fauves. Nel 1926, presentato da De Chirico, organizza la sua prima mostra personale parigina. Qui entra a far parte degli "italiani di Parigi", un gruppo d’artisti che comprendeva de Chirico, Savinio, Massimo Campigli e Mario Tozzi Nel corso della sua carriera, de Pisis ha sperimentato con una varietà di stili e tecniche, inclusi dipinti, acquerelli, pastelli e collage. Ha anche scritto poesie e prose, esplorando temi simili a quelli presenti nelle sue opere visive.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, de Pisis tornò in Italia, dove visse momenti di difficoltà e isolamento. Si stabilì a Milano prima e poi nel 1943 a Venezia dove si lasciò ispirare dalla pittura di Francesco Guardi e di altri maestri veneziani del XVIII secolo. Rimase in attività fino al 1953, dopodiché le precarie condizioni di salute non gli permetteranno più di svolgere alcun lavoro. Morì il 2 aprile 1956 a Milano. L'eredità artistica di Filippo de Pisis rimane viva attraverso le sue opere, che continuano a ispirare e affascinare gli spettatori di tutto il mondo. La sua capacità di catturare l'essenza della bellezza e della malinconia nella vita quotidiana lo ha reso uno dei più grandi artisti del XX secolo.
