Emilio Vedova

Nato a Venezia il 9 agosto 1919 e morto a Venezia il 25 ottobre 2006, Emilio Vedova è stato un pittore, incisore e partigiano italiano. Nato da una famiglia di artigiani-operai lavora in fabbrica, presso un fotografo e presso un decoratore. Lavorando come autodidatta dagli anni 30, mostra già le caratteristiche peculiari del suo stile, dei tratti veloci e nervosi, e assume come punti di riferimento sia opere pittoriche degli autori della tradizione veneziana quali Tiziano, Tintoretto, Guardi e di altri come Rembrandt, Goya, Daumier, sia opere architettoniche come le chiese barocche veneziane, che lo attraggono per il loro effetto di instabilità creato dal dinamismo lineare combinato ai giochi di luce.

Successivamente entra in contatto con la situazione di guerra che dilaga nel Paese mentre si sposta tra Firenze, dove frequenta una scuola libera di nudo e ha i primi contatti con gli ambienti antifascisti; Venezia dove ritorna ed espone nudi e nature morte alla Galleria Ongania nel 1940; Roma, dove tra il 1944-45 partecipa alla Resistenza; le colline piemontesi, dove rimane ferito; Milano dove è tra i firmatari del manifesto “Oltre Guernica”.

In questo periodo realizza dei pastelli di tema bellico che riflettono la sua inquietudine attraverso la deformazione dei soggetti raffigurati. Nel 1948 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel 1951 viene organizzata la sua prima mostra personale all'estero, presso la Galleria Viviano di New York, in occasione della quale vengono esposte le sue “geometrie nere”, opere neocubiste in bianco e nero con geometrici labirinti e strutture che imprigionano la figura umana. In seguito Vedova passa ad una pittura che prevede una rappresentazione astratta e automatica delle tematiche politico-esistenziali. Dopo aver collaborato nel 1960 con Luigi Nono per scenografie, costumi e proiezioni dell'opera Intolleranza '60 realizzando dei piani semimoventi con immagini, suoni, azioni, nel 1961a Berlino e a Venezia lavora ai Plurimi, opere dall'aspetto di frammenti di quadri dipinti su ambo i lati e nello stesso anno realizza i Rilievi, collage di carta di giornale, legni e ferri. Poco dopo decide di vivere per un periodo a Berlino per immergersi in un ambiente pervaso dalle tensioni sociali del periodo. Dopo aver partecipato nel 1963 alla mostra Peintures italiennes d'aujourd'hui in Medio Oriente e Nord Africa, lavora dal 1965 al 1957 per l'EXPO di Montréal con un'installazione che consisteva nella proiezione di lastrine di vetro di Murano su pannelli con movimenti e accompagnati da colonna sonora. Nell'ultimo periodo di vita realizza opere diversificate tra di loro: i Plurimi binari, dove aggiunge supporti metallici ai suoi quadri “spezzati”; i Dischi, Tondi e Oltre (dal 1985) dove esaspera il modello del tondo rinascimentale facendo uscire il colore dai bordi e facendo arrivare questi sul soffitto e sul pavimento. Nel 1984 torna a lavorare con luogo Nono insieme ad alcuni personaggi tra cui Renzo Piano, addetto alle scenografie. Nel 1997 riceve il Premio alla carriera alla Biennale di Venezia.

Muore a Venezia a 87 anni. Nel 2009 l'amico Renzo Piano recupera una sala dei locali dei Magazzini del Sale (luogo usato dall'artista come studio nella prima metà degli anni 70) a Venezia per esporre delle opere dell'artista mettendole su binari e facendole sollevare da argani per ottenere un perenne movimento.

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