Eugenio Carmi

Nato a Genova il 17 febbraio 1920, Eugenio Carmi prima emigra a Zurigo a causa delle persecuzioni razziali e torna poi in Italia dove riprende gli studi artistici. Agli inizi figurativi, segue uno stile prima informale, poi astratto geometrico degli anni cinquanta-sessanta. In questo periodo egli è inoltre influenzato dal suo lavoro nell’industria siderurgica di Cornigliano (Italsider) e, con l’idea che l’industria deve produrre cultura, realizza opere d’avanguardia; inoltre, venendo a contatto quotidianamente con ferro e acciaio, ne è ispirato per opere e latte litografate degli anni sessanta. In questo periodo coinvolge amici artisti e intellettuali (Umberto Eco, Kurt Blum, Emanuele Luzzati…) nelle sue iniziative di proporre un’arte seriale più accessibile al pubblico attraverso la Galleria del Deposito. Affascinato dalle nuove possibilità tecnologiche, realizza opere di arte cinetica e audiovisiva. Dagli inizi degli anni settanta approfondisce il linguaggio geometrico fino ad affermarlo definitivamente insieme al ritorno della dimensione materica, quasi riallacciandosi alle precedenti opere informali. Muore il 16 febbraio 2016 a Lugano.

 

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