Emilio Vedova, Spagna oggi, litografia, 42x60 cm, 1962

Le opere “Per la Spagna” vengono realizzate da Vedova dopo il lungo viaggio con la moglie Annabianca attraverso la Penisola Iberica, dove egli approfondisce le proprie conoscenze della pittura spagnola e della situazione sociale-politica degli anni della dittatura franchista, entrando anche in contatto con gli intellettuali locali. A tale pericolosa situazione ben si adatta la sua arte intensa, sanguigna, quasi violenta resa da una pennellata veloce, nevrotica-che lo accomuna a Pollock-. L'opera raffigurata presenta contrasti creati tra rosso e nero con il bianco della tela. Questa nevrosi spiega con il suo modo di dipingere, cioè-come raccontano anche gli allievi- immergendo uno spazzolone in un secchio di colore, per poi colpire violentemente la superficie della tela, come per voler soffocare la superficie bianca con colori contrastanti. Come un novecentesco Tintoretto, ammirato da Vedova per i giochi chiaroscurali, l'autore intreccia le tinte rosse e nere tanto da farle impigliare tra di loro. Tale modo di dipingere può essere analizato come l'atto del desiderio di soffocare un inconscio fatto di memoria, ricordi, condizionamenti, che non possono essere spazzati via, ma momentaneamente sospesi, per lasciare spazio alle sensazioni di sorpresa, imprevisto e alla dimensione della memoria generativa. Si comprende così che la potenza dell'opera si traduce in una forza esorbitante che ricerca violentemente la sua forma, raggiungendo sempre solo un equilibrio precario.

Firmata a mano in basso a sinistra e numerata 50/100