Salvador Dalì, Les Elephants spaciaux, Litografia, 50x65 cm, 1988

Litografia del maestro surrealista Salvador Dalì, che ripropone uno dei suoi soggetti più emblematici: gli "Elefanti spaziali".

In questo lavoro Dalí si è ampiamente servito del simbolismo. Nel deserto, alcuni elefanti portano sulla schiena diversi elementi simbolici; tra questi vi è un obelisco, segno di potere e dominio.

Dalí ha dipinto le tentazioni terrene rappresentandole come una processione di enormi pachidermi.

I quattro elefanti, ritratti con zampe sottili e fragili, quasi invisibili, rappresentano gli spiriti maligni, l’elefante rappresenta la distorsione dello spazio, una realtà allungata ove le gambe esili si deformano, si allungano ed entrano in una nuova dimensione che collega cielo e terra. Probabilmente Dalí desiderava contrastare l’assenza del peso gravitazionale con la struttura. Sulla schiena di due degli “Elefanti Spaziali” sorge un obelisco, simbolo della presenza del progresso tecnologico del mondo moderno e chiara citazione della scultura di Gian Lorenzo Bernini in piazza della Minerva a Roma.

L'opera è realizzata su carta filigrana su foglio BFK RIVES France infinity

Opera firmata in lastra in basso a destra e numerata MDIII/MM in basso a sinistra.

La litografia riporta il caratteristico timbro a secco dell'editore GDALI.