Enrico Baj, Saluto alla bandiera, litografia ritoccata a mano, 50x70 cm, 1979
L’arte di Baj emana sempre una forte ironia, un effetto grottesco, con rappresentazioni di soggetti dallo sguardo divertito. Sotto questa apparenza divertente e ludica le sue opere rivelano un forte impegno politico e una critica verso la società. Questo impegno lo riscontriamo soprattutto tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, periodo in cui Baj dipinge soggetti come i generali dell'esercito e le parate militari.
Questi sono uomini che dovrebbero incarnare la forza e il potere, ma sono invece rappresentati in modo goffo, ironico e quasi infantile. Tutte queste peculiarità le ritroviamo infatti in questa litografia, dove la figura del generale si distacca nettamente dal fondo grigio-bluastro, dove la sua uniforme è impreziosita da medaglie disegnate in modo semplice, con gli occhi spalancati e la bocca completamente aperta, quasi ad accennare una sorta di sorriso. La mano destra è alzata in segno di un saluto.
L’uomo, che dovrebbe rappresentare il potere, viene invece quasi “ deriso” mediante una rappresentazione buffa e goffa. La litografia è firmata a mano in basso a destra. La tiratura totale dell’opera è di 125 esemplari. Questo nello specifico è un “bene si stampi”, ovvero una prova d’artista, come testimoniato dalle note scritte da Baj stesso in basso: “questa macchia nera non c’entra” e “stampare il nero prima”. Questo lavoro testimonia il sodalizio tra artista e stampatore nel creare il soggetto.