Loris Dogana, Tangentopoli, inchiostro su carta, 35x45 cm
Nei suoi brutalmente eleganti bianco e nero, ritrae allegorie in cui le nostre abitudini e costrizioni sociali si sostituiscono alla nostra testa per mostrare le cose che siamo: oggetti pesanti e pensanti, corpi e manichini svuotati e ripetitivi come prodotti di consumo su larga scala. Vivere il passaggio tra la prima e la Seconda Repubblica in Italia ha significato comprendere che il proprio futuro è stato venduto dalla corruzione e in virtù degli interessi economici. Un porco, alla base del sistema capitalistico e accumulatore, gira la ruota del tritacarne in cui corrotti e giudici combattono, entrambi parte del teatrino in cui l’unico vincitore è sempre e comunque il sistema, e il frutto di questo macello sono dei piccoli occhi che guardano al futuro senza nessuno a guidarli. Tritacarne Italia.
L'opera risulta firmata in basso.