Loris Dogana, Status quo, inchiostro su carta, 35x50 cm

Nei suoi eleganti bianco e nero, ritrae allegorie in cui le nostre abitudini e costrizioni sociali si sostituiscono alla nostra testa per mostrare le cose che siamo: oggetti pesanti e pensanti, corpi e manichini svuotati e ripetitivi come prodotti di consumo su larga scala. Secondo l'artista, l’evoluzione umana si fonda sulla capacità di sfruttare le incognite come punti di forza, Questo vale per le dittature, ma anche per le religioni monoteiste. Mentre le religioni politeiste incoraggiano il dialogo e l’inclusione di pensieri nuovi, quelle monoteiste spingono alla chiusura di ogni comunicazione diversa dal proprio credo. In questo modo, un innocente punto di domanda, nato per mettere in discussione le certezze, è massacrato da due parole che, insieme, non ammettono la possibilità di essere contestate. 

L'opera è incorniciata.