Edouard Manet

Edouard Manet nasce nel 1832 a Parigi da una ricca famiglia borghese. Il padre, che di professione faceva il giudice, ha contrastato da subito gli interessi artistici del figlio. Dopo un anno passato a bordo di una nave per il Brasile e fallita la carriera navale, il padre gli concede di frequentare lo studio di Thomas Couture. Insofferente verso gli insegnamenti classicisti del maestro dopo sei anni Manet passa all'Académie dove, tramite Berthe Morisot, stringerà amicizia con Degas, Monet, Renoir, Sisley, Cézanne e Pissarro. Nel 1861 partecipa per la prima volta al Salon con buone critiche, anche se i lavori presentati negli anni successivi non sempre saranno accettati. A differenza del gruppo che si riuniva al Cafè Guerbois, Manet desiderava farsi accettare dai circuiti ufficiali d'arte e non partecipò mai a nessuna esposizione impressionista per quanto venga considerato il precursore di questo movimento. Grande scandalo suscita il suo dipinto Colazione sull'erba esposto al Salon des Réfuses nel 1863. Due anni più tardi viaggia in Germania, Spagna, Italia e Olanda per studiare i grandi capolavori, da Velàzquez a Goya. Nel 1865 espone al Salon il suo omaggio alla Venere di Urbino di Tiziano: l'Olympia viene considerata scandalosa dalla critica e rilegata in una delle sale minori. Durante la guerra franco-prussiana Manet si arruola nella guardia nazionale, mentre il gruppo impressionista si disperde a causa del conflitto. Al termine, il pittore raggiunge la famiglia a Oléron-Sainte-Marie. Rientrato a Parigi, nel 1874 e nel 1875 viene accettato dal Salon, ma l'anno seguente no, quindi il pittore organizza una personale nel suo atelier che attira circa quattromila visitatori. Continua a frequentare gli impressionisti e passa tutta l'estate con Monet a Argenteuil sulla barca-atelier del collega a lavorare en plein air. La sua pittura ne viene influenzata e si illumina grazie a toni più vivi. Nel 1877 espone provocatoriamente il dipinto Nanà, rifiutato al Salon, in una vetrina di Boulevard des Capucines. Si trasferisce in un nuovo studio in rue d'Amsterdam che diventa punto di incontro di artisti e intellettuali. Nel 1881 vince una medaglia al Salon che gli evita d'ora in poi l'esame della giuria. Lo stesso anno gli viene conferita la Legion d'onore dal governo francese. Questi importanti riconoscimenti lo portano ad ottenere un grande successo al Salon del 1882 dove presenta Il bar delle Folies-Bergère e la Primavera. Tormentato da anni da dolori al piede sinistro causati dalla sifilide contratta tempo prima, l'ultimo periodo è costretto a letto da una parziale paralisi. Il 20 aprile 1883 gli amputano la gamba dal ginocchio in giù nel tentativo di salvarlo, ma Manet morirà pochi giorni dopo, il 30 aprile 1883.

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